A come Srebrenica

Venerdì 29 Agosto alla festa del PD di Monticelli d’Ongina alle ore 21.30
Foto: Diego Stellino

 

ROBERTA BIAGIARELLI

in
A come Srebrenica
di Giovanna Giovannozzi, Roberta Biagiarelli, Simona Gonella
regia Simona Gonella
produzione Babelia&C.
consulenza Luca Rastello

Le persone di Sarajevo si chiedono quanti anni, e quanti milioni di altre vittime, ci
separano dal giorno in cui nomi come Gorazde saranno celebrati come Guernica e
Marzabotto, e si faranno grandi film sul loro martirio. E’ soprattutto per questo che i
cittadini di Sarajevo sono impazziti. Si può essere assediati, decimati, torturati, vilipesi: ma bisogna sapere che, di là dai nidi degli sparatori e dai fili spinati, di là dalle barricate della città assediata, c’è una comunità di persone che sentono e pensano come noi, che sentono e pensano a noi.
Adriano Sofri, Lo specchio di Sarajevo

Intorno al 9 luglio 1995 l’armata serbo bosniaca attacca la Zona Protetta di Srebrenica e il
territorio circostante. L’offensiva si protrae fino all’11 luglio 1995, giorno in cui le unità
serbo bosniache entrano in Srebrenica.
Seguono stupri, mutilazioni, esecuzioni di civili, sepolture di vivi.
Ma il massacro di 9.000 civili di quella metà di luglio è solo l’epilogo di una storia iniziata
tre anni prima, una storia di Assedio.
D i c o n o : chi è sopravvissuto a Srebrenica non può dire di avere sentimenti in corpo, e
chi non l’ha conosciuta, non può dire di aver visto la guerra in Bosnia. E’ per questo che
abbiamo voluto raccontare l’assedio e la caduta di Srebrenica.

“Io sono nata in un paese davanti al mare…”,
una donna torna bambina scrutando
l’orizzonte. “Cosa c’è dall’altra parte?”
si chiede.

Una domanda semplice, ma scopriamo che certe domande non ce le facciamo mai. O almeno, quella domanda non ce la siamo fatta, quando la risposta era una, e semplice:
dall’altra parte del mare c’è una terra, e una guerra. Un’attrice sola sul palco per più di un’ora diventa narratrice e protagonista di una storia dove la Ragion di Stato e gli Interessi di Politica Internazionale, hanno giocato a Risiko con la vita di decine di migliaia di persone. Questo “spettacolo” ricorda le vittime e punta il dito sui carnefici: Aggressori e Aggrediti. Ci siamo chieste spesso, procedendo in questo lavoro, se non fosse un progetto fin troppo ambizioso voler riempire di senso parole come Assedio o Massacro, voler colmare la distanza tra l’una e l’altra parte del mare. La risposta non l’abbiamo ancora trovata. Oggi raccontare questa storia è sempre più difficile. Le parole rischiano di semplificare la complessità di ciò che è accaduto, di offendere il dolore di molti…
E questo non è nelle nostre intenzioni. Semplicemente abbiamo tentato di dare una voce agli eventi, di infilare tra le tante cose dette e taciute il nostro sguardo. Solo questo, e mai come ora ci siamo sentite tanto lontane dalla Verità.
“A come Srebrenica” ha debuttato al Festival del Teatro e del Sacro di Arezzo nel1998.
Le repliche sono proseguite ininterrottamente fino ad oggi raggiungendo le 200 rappresentazioni. A partire dal 2001 lo spettacolo ha debuttato nella sua versione spagnola al Festival di Madrid Sur, a Leon ed al Festival internazione di Sitges 2002.
Per il settimo anniversario (2002) della strage la narrazione è stata presentata al Festival Bascarsijske Noci di Sarajevo.
In occasione del decennale (1995 – 2005) del massacro lo spettacolo è stato rappresentato a Tuzla e a Srebrenica.

Uno spettacolo per non dimenticare
[…] un monologo di poco più di un’ora, nel quale questa bravissima attrice marchigiana ripercorre la tragedia, sulla base di un testo di straordinaria forza ed efficacia emotiva, da lei stessa costruito attraverso ricerche, viaggi e incontri sui luoghi del massacro.
Gianni Sofri – La Repubblica

Bravissima Roberta Biagiarelli
Brava, bravissima Roberta Biagiarelli è attrice di grande competenza e rigore – e da tempo di cercava di raggiungere A come Srebrenica, spettacolo circondato da una vasta ammirazione, un fascino che fonde stima e commozione, quasi un timore del dire, perchè non sembri che il valore riconosciuto per l’intensa interpretazione non prenda troppo il sopravvento sul tema affrontato, la storia di un genocidio, un evento senza più aggettivi possibili, una città assediata per tre anni, migliaia le vittime. Ma non si deve aver paura di
parlare di teatro di altissima qualità: e se si aderisce con così viva partecipazione al racconto – e si impara, si capisce, si resta incantati all’ascolto – è proprio per merito della suprema capacità narrativa di Roberta Biagiarelli, i cui gesti sono una formidabile partitura,
così come i cambiamenti di sguardo, di toni di voce e d’accento.
Valeria Ottolenghi – Gazzetta di Parma

L’assedio e il massacro: quando il teatro è inchiesta
è A come Srebrenica, la narrazione appassionata, tesa a accuratissima che Roberta Biagiarelli, attrice di Fano nato con il Teatro Settimo nella Torino degli anni ’80, e oggi a capo di una compagnia, fa dell’assedio e del massacro di Srebrenica avvenuto nel ’95. […]
Sola sul palco l’attrice, senza scene ne costumi, racconta in on’ora e mezza una storia drammatica, da non dimenticare, che ha riguardato migliaia di persone che avevano un nome, un volto, sogni e progetti e che oggi sono spesso solo un numero e non hanno neppure una lapide.
Marina Amaduzzi – La Repubblica

 

Organizzazione: Babelia&C – Progetti Culturali
333 5295854 – promozione@babelia.org – www.babelia.org

Questa voce è stata pubblicata in Senza categoria. Contrassegna il permalink.